martedì 26 maggio 2009

Comunicazione di intenti ad Arcipelago Scec


-->Formello, 11 maggio 2009
Colleghi attivisti Arcipelago Scec
Loro Sedi
Oggetto : comunicazione di intenti.
Circa tre/quattro anni or sono, in seguito ad una mia personale ricerca su come ovviare al problema del signoraggio che seguivo da tempo, giunsi alla conclusione che per tentare di risolvere l’usurpazione dei diritti, e di quanto a questi consequenziali, l’unica via pacifica e civile era di sottrarsi alla circolazione forzosa delle monete, in particolare dell’Euro.
Iniziai così tramite il web ad entrare in contatto con varie associazioni ed organizzazioni di varia natura che si occupavano della materia.
Ad un certo punto della ricerca, non ricordo bene né come, la mia attenzione fu attratta da Centrofondi.it, iniziai a seguire i posts di Paoletti, e poco dopo seguii con attenzione la nascita dello Scec, con gli avvenimenti che tutti conosciamo.
Entrai personalmente in contatto con Paoletti a fine estate del 2007, dopodiché mi ammalai e per vari mesi non potei più seguire l’evolversi e la crescita del progetto Scec. Mi perdetti la partecipazione alla costituzione di Arcipelago ma feci in tempo a partecipare alla ri-fondazione di Ecoroma, che si tenne proprio a casa mia.
Tutto questo per dire che la mia adesione ad Arcipelago Scec fù il frutto di un percorso di maturazione e di scelte meditate. Anche perché ravvisavo nell’essenza del progetto una serie di valori che condividevo. Valori sia intrinsechi che estrinsechi che percepivo condivisibili o comunque compatibili con la visione di una possibile società futura che mi ero posto come obiettivo da raggiungere.
Insomma la mia adesione ad Economa ed implicitamente ad Arcipelago Scec fu dovuta a tutto fuorché al caso.
E questo immagino sia più o meno successo anche a voi.
Partecipando poi di persona agli incontri periodici di Ecoroma, e all’Assemblea Generale del 12 o 14 Febbraio 2009 (non ricordo la data esatta) e soprattutto alle varie mailing-list e ai forum, e agli incontri con Gianfranco Florio principalmente ed anche con Pierluigi Paoletti, mi sono incominciato a rendere conto di una serie di ossimori, discrasie, incongruenze, contraddizioni, inosservanze delle regole statutarie, e conflittualità di ogni ordine e natura che hanno pervaso e pervadono tutto l’insieme degli aspetti della vita dell’associazione.
Ma la manifestazione che più mi ha infastidito ed indispettito nella conduzione e nella modalità dei rapporti associativi è stata la assoluta refrattarietà a tutti i tanti volontari, leali, generosi, ed altruistici contributi che da parte di tanti aderenti/attivisti sono pervenuti alla dirigenza nel corso di questo anno e mezzo circa di vita prima formativa e poi istituzionale di Arcipelago Scec.
Non un contributo, un’idea, una proposta è stata accettata ed integrata nel progetto, se non pochissime di nessuna rilevanza agli effetti della reale partecipazione ed integrazione ed accrescimento. Neanche quelle che seguivano pedissequamente il progetto originario secondo linee di sviluppo più che razionali e coerenti con le linee direttrici ispiratrici.
Coloro che stanno ora leggendo queste mie considerazioni sono coloro di cui conosco alcuni attriti con il “Birettorio”, o che ritengo che in qualche modo dissentano con la conduzione “binolitica” ed assolutamente illiberale, antidemocratica scelta fin dai primordi e mantenuta a tuttoggi con la barra bloccata, ciò confermato anche dalle parole scritte qualche giorno fa da Gianfranco Florio in risposta a Giovanni Lollo, in cui esplicita chiaramente che la rotta non sarà mai deviata.
Come chi ha minimamente partecipato alla mailing-list o al forum sa, io mi sono scontrato numerose volte sempre su mie proposte migliorative (a mio parere) sui temi più disparati, ed ero orientato a pensare che il problema del pessimo rapporto che si era instaurato era da ricondursi al mio ruvido carattere, e quindi avevo deciso di astenermi per un po’ dalla partecipazione attiva e aspettavo che la mia tensione si decantasse.
Ora però a mente fredda, sono andato ad esaminarmi tutta una serie di altre diatribe che si sono create nel corso del periodo dalla nascita di Arcipelago ad oggi ed ho riscontrato che tutti quelli che hanno tentato di proporre delle innovazioni funzionali e migliorative all’associazione sono sempre stati inibiti, allontanati, qualche volta anche scacciati e tacciati di eresia.
Quindi l’atteggiamento di esautorazione, di dileggio, di disapprovazione, di annichilimento del reprobo non è stato condotto soltanto contro di me, ma contro tutto e tutti coloro che in qualche modo hanno (a loro modo di pensare) tentato di sottrarre una parte di potere decisionale/istituzionale dalle mani del “Birettorio”.
Questo metodo è sempre stato messo in atto da chi vuole perseguire un progetto in cui la partecipazione degli altri è solo un alibi, uno specchietto per le allodole, perché la partecipazione a quel progetto è solo funzionale alla parvenza, all’apparenza, alla similitudine della realtà non alla effettiva aderenza alla realtà e nello specifico alla funzionalità del progetto; serve sempre e fa molto comodo a un vate o un messia un codazzo di proseliti.
Ma è il messia che ha il verbo, non i discenti, i proseliti!!
Questo assolutamente da me non è accettabile, per educazione, per cultura, per indole, per scelta di campo.
Io sono anarchico, ateo, apartitico, non per caso, ma perché ho sempre voluto essere autonomo e libero di poter scegliere e decidere in qualunque momento e senza esitazioni.
Ma soprattutto questa intollerabile discrasia fra enunciazione di intenti e procedimento per raggiungersi mi fa riflettere e mi pone molti dubbi sulla effettiva sincerità sugli scopi ultimi dell’azione perseguita da questa associazione in cui gli aderenti/attivisti non hanno alcuna possibilità decisionale.
Soprattutto se questa associazione si dichiara apertamente aderente ai principi della Democrazia Diretta.
Chiedo scusa (per modo di dire) ma la faccenda proprio non mi quadra. Non so voi, ma io posso dare solo possibili tre risposte logiche ad un tale tipo di comportamento :
1) o il “Birettorio” è completamente fuori di sé rapito dalle ali dell’estasi indotta dall’esaltazione dei piccoli successi fin qui conseguiti (che secondo me se non appoggiati da altri strumenti e strutture che al momento completamente mancano, troverà presto grosse difficoltà) e ha perso qualunque aderenza alla realtà;
2) oppure la finalità del progetto di Arcipelago Scec non è quella che il “Birettorio” ci ha continuato in questi mesi a propinare, e qui ci sarebbe da rimuginare molto;
3) oppure anche il livello progettuale del “Birettorio” in particolare, ma anche dello sparuto gruppo di “fidi seguaci”, è talmente obnobulato, incoerente, inconsistente, inefficace, insipiente, che più di tanto non può esprimere e realizzare. E questo lo si vede costantemente e bene dalla carenza di cognizioni che appalesano i nostri su numerose tematiche che man mano si affacciano sul percorso di Arcipelago Scec.
Il motivo di questa lettera vuole essere chiaro e anche quanto più sereno e obiettivo possibile.
Lo scopo primo è di raccogliere i vostri consensi, la vostra attiva, fattiva e paritaria partecipazione e di perseguire con voi e tutti insieme collegialmente la realizzazione di una moneta complementare seguendo il percorso davvero dialettico, aperto, amichevole, sincero, solidale a partire dai rapporti interpersonali tra di noi.
Una vera società cooperativa in cui ciascuno dia il meglio delle sue capacità e delle sue competenze, inizialmente a titolo completamente gratuito e successivamente nel corso del processo di realizzazione del circuito invece retribuito in base al ruolo che ciascuno ricoprirà, al livello di questo ruolo, alle competenze, al tempo dedicato e alla qualità del lavoro svolto.
Qualunque progetto per sostenersi ha due sole possibilità : o viene sostenuto da uno sponsor che inietta energie, risorse, competenze, etc., etc., che poi chiede gli interessi (e questo è contro il mio, e credo il vostro assunto) oppure deve raccogliere autonomamente risorse autosostentative….. noi questo dobbiamo fare.
E quindi la creazione del circuito di accettazione della moneta complementare deve rendere possibile l’autosostentamento economico dell’associazione e del progetto. Come fare lo decideremo assieme, io da parte mia qualche idea già ce l’ho. Vi invito quindi caldamente a mettervi in contatto con me per riiniziare il percorso nella massima trasparenza, a partire da questa lettera, e sotto nuove forme e interrelazioni personali e generali.
Ciao a tutti.
Veientefurente alias Orazio Fergnani.
P.S. Questa lettera viene inviata anche alla mailing-list di Arcipelago Scec ed Ecoroma e vale per le due associazioni come lettera di dimissioni da socio, e da qualunque altra funzione, ruolo, carica. Seguirà Fax.

Nessun commento:

Posta un commento